Quando mi sono imbattuto in un video della Alfa Romeo 156 EVA elettrica non volevo crederci. Mi sono chiesto come mai non fossi a conoscenza di questo progetto pur ritenendomi sempre informato sul mondo dei motori. Ho continuato a investigare per capirne di più e ho scoperto che questa 156 EVA parla la mia stessa lingua. Si, avete capito bene, non solo è italiana ma ha proprio il mio stesso accento perché l’azienda che l’ha messa al mondo è lucana come me.
Apprendere queste notizie mi ha riempito di gioia, orgoglio ma anche tristezza. Come mai non ne sapevo nulla? Non voglio iniziare la solita polemica, ma come spesso accade passano in sordina notizie che meriterebbero più attenzione. Ma mettiamola così, sono io a essere un pò fuori dal mondo. Torniamo però alla 156 EVA. La EVA (Elettro Velocipedi Alberti) è un’azienda di Grumento Nova in provincia di Potenza che propone delle soluzioni alternative per la mobilità in nome dell’ecologia.
Il titolare Alessandro è il proprietario nonché papà di una già splendida Alfa Romeo 156 del 2005 che dal 2017 viene convertita in elettrica abbandonando completamente la motorizzazione termica. A soli 30 anni Alessandro ha già le idee ben chiare per il futuro della sua società e dei suoi progetti. La 156 EVA ha già all’attivo quasi 40 mila km in solo elettrico che si sommano ai precedenti 110 mila. Sotto il cofano scalpitano…ehm trasmettono energia 2910 celle in formato 18/650 con capacità totale di 30 kw/h. Ciò garantisce alla 156 EVA un’autonomia di circa 200km che possono arrivare anche a 250 o meglio 256 per l’esattezza.
Alessandro d’altronde è molto attento alla questione consumi/autonomia tant’è che ha personalmente testato la sua creatura in un “viaggio” di circa 1220km che ha documentato sul suo blog. I 50 kwh di potenza massima spingono i 1430 kg della 156 EVA fino a 150km/h. Non fatevi abbagliare dal dato, a quelle velocità un consumo superiore di energia e lecito, infatti l’autonomia massima dichiarata si ottiene con una media di circa 50 km/h. Alessandro utilizza la 156 EVA quotidianamente. Percorre circa 180 km al giorno e a lavoro le da una ricarica supplementare per tornare a casa in totale sicurezza e tranquillità.
Vi starete chiedendo quanto costa questo progetto Made in Sud, ebbene, sono necessari circa 20/25 mila euro per la conversione, ai quali va naturalmente aggiunto il prezzo della autovettura. Lo so, può sembrare una cifra esorbitante e in fondo lo è, ma bisogna considerare l’unicità del progetto e la difficolta nel creare da 0 qualcosa di molto particolare. L’idea è un ottimo esempio di creatività e voglia di fare. La capacità e il coraggio di mettersi in gioco genera risultati come questa 156 EVA che in fondo va interpretata come kit di conversione elettrica e non come auto in se.
Immaginatevi una vettura al quale siete particolarmente affezionati ma che per numerose restrizioni non potete più utilizzare. Qualora questa soluzione diventasse usuale e a buon mercato probabilmente prendereste in seria considerazione la possibilità di convertirla in elettrico. In ogni storia che si rispetti c’è però un ma. Mi spiego meglio. Omologare un tale “esperimento” è un compito assai arduo e complicato specialmente in Italia. Alessandro ha omologato la sua vettura come veicolo unico, dopo due giorni di collaudi e test rigorosi che hanno confermato e attestato la sicurezza di questa 156 EVA. Questa pratica però non è così semplice come sembra.
Numerose sono le prove elettromagnetiche e di sicurezza che devono essere condotte e superate da questo tipo di veicoli. La pratica non sembra affatto semplice ma siamo ignoranti in materia quindi tralasciamo per un attimo questo aspetto. C’è però da dire che qualora il kit diventasse ufficiale e omologabile per un discreto numero di vetture ciò porterebbe a una interessante riduzione dei prezzi.
Mi viene da pensare a un sistema simile con il quale equipaggiare vettura quali Panda, 500 o magari molte delle MQB. I costi potrebbero ridursi e la qualità salire. Quindi promuovo a pieni voti questa 156 EVA che forse non sarà una vettura da Piedi Pesanti per quanto riguarda le prestazioni, ma lo è di certo se pensiamo alle idee che portano al concepimento di questo restomod elettrico. Caro Elon Musk inizia a tremare…