Kia Sportage 1.6 T-GDi MHEV

L’auto

Kia Sportage 1.6 T-GDi MHEV, un “mild hybrid” da 150 cv, benzina e cambio manuale.

L’unità a 4 cilindri del nostro test eroga 150 cv, aiutati alla bisogna dai circa 10 cv dell’unità elettrica integrata. Per chi si approccia al mondo dell’alimentazione mista (seppur “senza spina”) rappresenta una concreta… tentazione.

Là davanti abbiamo quindi un ibrido molto “mild”, anzi, quasi nascosto. A differenza però di altri modelli con la stessa filosofia motoristica, non permette spostamenti in elettrico; neanche nelle manovre di parcheggio. L’unità elettrica ci aiuta solo nelle fasi di ripresa e nel complesso i circa 1500 kg del corpo vettura si muovono con molta disinvoltura.

In marcia notiamo subito la necessità di prendere confidenza con la frizione “clutch by wire” che al di là di tecnicismi vari (e una prima fase di ambientamento del piede sinistro) in sostanza ci permette la funzione di “veleggio” in fase di rilascio. Questo accorgimento permette una riduzione di circa il 3% dei consumi,che comunque risultano molto interessanti.

A bordo la Kia Sportage ci lascia piacevolmente stupiti e l’impressione è quella di un C-suv ben costruito, con molta sostanza e la giusta attenzione ai dettagli. Sedili larghi, seduta comoda e ottima visibilità sono un biglietto da visita che ci convince; e lo fa dai primissimi chilometri alla guida. Anche l’ergonomia dei vari comandi risulta adeguata e intuitiva. La barra centrale (che diventa regolazione clima o infontainment a seconda delle necessità), nonostante qualche perplessità iniziale a causa della mancanza di tasti fisici, ci ha alla lunga convinti.

Parlando di sensazioni alla guida, le sospensioni risultano abbastanza rigide sulle sconnessioni, ma contemporaneamente morbide in rollio e beccheggio. Forse una taratura “a rovescio” rispetto a quanto trovato sarebbe stata più adeguata, sempre se ci interessa volgere lo sguardo verso il piacere di guida un po’ sportiveggiante.

Lo sterzo è abbastanza diretto (14,4 : 1 qui la nostra lista) e comunicativo e sostanzialmente mette l’auto dove vuoi tu, senza sorprese.

Il cambio risulta ben spaziato e gli innesti sono precisi anche se la corsa della leva risulta un po’ eccessiva. Sentiamo comunque di consigliarvi la versione a trasmissione automatica che ci sembra più a fuoco con il carattere e la declinazione della vettura.

Il quadro strumenti è molto minimale, forse un po’ troppo. Avremmo preferito, almeno per il contagiri, un indicatore grafico oltre che numerico.

Anche la partecipazione dell’unità elettrica risulta essere messa graficamente in sordina e per averne testimonianza dobbiamo andare a cercarla nelle voci del display multifunzione a centro plancia.

Il percorso

Grosseto – Brescia – Grosseto. 1000 km. Utilizzi locali.

In città

La Kia Sportage è agile e disinvolta, al di là della già citata non ottimale azione di filtro delle sospensioni su buche e sconnessioni, ci permette comunque una guida fluida e confortevole. Ottima la visibilità e la risposta di freno e acceleratore. Con una guida normale non fatichiamo a staccare i 13 km/litro.

In extraurbano

La barra dei consumi ammicca con orgoglio sul terreno di una diesel e, in sesta marcia a velocità costante di 90 km/h, non fatichiamo a tenere una media di 21 km/litro.

In superstrada

Come in tanti altri casi, anche per la Kia Sportage i 110 km/h sono la quadratura del cerchio tra percorrenza e velocità con i suoi 17.5 km/litro. L’assistenza alla guida ci permette di mantenere il centro corsia in autonomia e il lavoro del cruise control (seppure non adattivo) è sempre progressivo e ben tarato.

In autostrada

La Kia Sportage 1.6 è un’ottima cruiser, che nonostante l’aerodinamica non proprio da primato, porta a casa un dignitoso 13 km/litro. A conti fatti, e se non avete fretta, potete comunque strappare i 15 km/litro, a patto di non superare i 120 km/h.

In definitiva

Questa Kia Sportage 1.6 T-GDi MHEV consuma quasi come un diesel, costa poco, ha un motore tutt’altro che pigro, è silenziosa, comoda e ben costruita. Lasciamo al gusto personale la linea che comunque beneficia di un’armonia convincente tra sbalzi, carrozzeria e vetrature. Insomma, non è neanche brutta da vedere.

Il rapporto qualità/prezzo della casa coreana è sicuramente molto interessante e va a braccetto con quanto offerto dalla cugina Hyundai, con la quale condivide gran parte dei componenti; compresa l’infotelematica, che è praticamente identica.

Se quindi non avete esigenze legate a qualche marchio del nostro continente, fateci un pensiero. E vi raccomandiamo solo una cosa: compratela automatica.

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