“eh ma sono logiche di mercato”. “Eh ma lo fanno anche i concorrenti”.
Andatelo a dire agli operai in cassa integrazione!
Volevate sapere ciò che ne pensassimo, della Milano, junior, Mito, Isola, Selvanesco, Ortica, Lambrate, Stadera, Quarto Oggiaro… insomma della nuova utilitaria Alfa?
Ci dispiace, ma non siamo sicuri del fatto che tutti gradiranno.
Pazienza, l’integrità morale passa anche dal mantenere le proprie posizioni, anche quando queste non sono mainstream né tantomeno facilmente digeribili.
Pensiamo che con questa scusa abbiamo permesso che diventasse normale che le auto costassero in media 40 mila euro.
Che con questa scusa è diventato normale che la benzina salisse a 2 euro al litro, normale che il pane ne costasse 6 al chilo e che fare social dumping oltre ad essere “normale” fosse anche un po’ “cool”.
Le auto sono belle quando sono arte. Quando sono emozione, quando sono ingegneria. Quando sono un prodotto dell’uomo, per l’uomo.
Ormai le auto (a parte qualche unicorno) non le fanno più persone come Ghidella, Busso, Pininfarina. Le fanno le banche.
Le auto sono prodotti finanziari per i quali pagate il 10% di TAEG di finanziamento con maxirata, stando molto attenti a non farci troppi km così che poi tornino al lessor e vengano rivendute come “usati aziendali” ad un altro 10% di TAEG finché un’auto che di listino costa 30-40 mila euro, ne tiri fuori il doppio (ma non per voi).
La povera Milano – Junior non è una brutta auto, anzi. Nel panorama attuale almeno prova a distinguersi, nel suo essere semplicemente una piattaforma comune con un vestito diverso.
La Junior non è male, anzi!
Il male è quello che è diventata l’auto oggi.
Il male è quello che un appassionato cha abbia a cuore anche i suoi simili sente, oggi.
il male è che dietro la scusa di fare sempre più utile a beneficio di pochi, molti – seppur danneggiati, senza lavoro e costretti a pagare carissimo prodotti mediocri (tipo le modulari MQB VW con meno di 200cv ed il ponte rigido A 40+ mila euro) – difendano l’indifendibile.
L S