Il mio incontro con Beeline Moto non è stato fortuito. Da qualche mese ero alla ricerca di un navigatore per moto che potesse soddisfare le mie esigenze. Nello specifico, disponendo del classico dispositivo CarPlay, la mia attenzione era per qualcosa di più semplice e meno “coinvolgente”. Attenzione, con questo non voglio contestare i completissimi prodotti che fanno della compatibilità con smartphone il loro punto di forza. Ma nel mio caso cercavo qualcosa in grado di isolarmi al meglio dal mondo digitale, enfatizzando il senso di continua scoperta ma senza perdere la rotta. Mi sono quindi imbattuto sui social nella pubblicità (in inglese) di questo piccolo ma interessante dispositivo.

All’epoca era il Beeline Moto 1, antenato del prodotto del quale vi parlerò oggi. Pochi minuti di riflessione e ne avevo già acquistato uno su Subito.it nuovo di pacca per circa 150€. Mi ha accompagnato per più di 2500 km, e me ne sono innamorato al tal punto da aver oggi acquistato il Beeline Moto 2. Prima precisazione del giorno: ACQUISTATO significa che ho sborsato di tasca mia circa 220 euro. Non c’è in ballo nessuna promozione o collaborazione. Chiaro che, alla luce dell’esperienza positiva sarei ben disposto cari amici di Beeline. Scherzi a parte, proseguiamo. Il Beeline Moto 2 che sto utilizzando è la versione definita Metal Edition, ovvero con la cornice in metallo. Differenze rispetto agli altri Beeline Moto 2? Di fatto solo l’estetica per l’appunto in metallo, ma le funzioni rimangono le medesime.

Beeline Moto 2
Beeline Moto 2 con la schermata principale che indica i KM percorsi grazie all’applicazione Beeline, la batteria residua del dispositivo e il dato dell’accelerometro

A tal proposito, avendo avuto modo di toccare con mano anche la versione in plastica (ho incontrato un altro motociclista che ne era munito) posso confermarvi che anch’essa è fatta davvero davvero bene. D’altronde ne ero certo in quanto già il Beeline Moto 1 che posseggo, essendo la versione in plastica, sembra davvero solido, resistente e di ottima fattura. Chiaramente è innegabile che il “freddo” metallo faccia la sua gran figura. Rispetto al Moto 1 questo Beeline Moto 2 cresce nelle dimensioni perché il suo schermo si fa più grande, più dettagliato e con più colori. Il display infatti non è più LCD ma IPS, e di conseguenza le dimensioni crescono in nome di funzioni e definizione. Sia chiaro, il display è forse la più grande novità, ma non è detto che faccia al caso vostro.

Beeline Moto 2
I due dispositivi Beeline a confronto

Vi spiego meglio. La precedente versione aveva un display LCD quindi sostanzialmente in bianco e nero. A prevalere era il colore bianco/grigio su sfondo nero. Questa caratteristica rendeva il dispositivo estremamente visibile sotto la luce diretta del sole. Più luce = maggiore visibilità. A mia avviso uno spettacolo per gli occhi considerando le contenute dimensioni del display. Di notte di pagava però lo scotto di una retroilluminazione obbligatoria che pur rendendo le indicazioni visibili, esponeva il display a qualche critica sulla sua definizione. Onestamente il mio prevalente utilizzo “soleggiato” non ha mai comportato grandi difficoltà ma capisco chi magari, abituato a viaggiare di notte, ha storto un po il naso. Sul Beeline Moto 2 le cose sono del tutto differenti. Il display IPS ha una definizione davvero elevata e anche da vicino non si espone facilmente a critiche o difettosità.

Beeline Moto 2 in notturna
Confronto al buio tra i vari Beeline. A destra Beeline Moto 2

Il trattamento oleofobico e idrofobico sembra funzionare, ma d’altronde non essendo un touchscreen è difficile sporcarlo o rigarlo. Onestamente lo trovo meno leggibile sotto la luce diretta del sole. Ad alcune angolazioni infatti il Beeline Moto 2 ha qualche riflesso di troppo che il suo fratello minore non ha. Poco male, basta inclinarlo leggermente sul supporto o spostarsi di qualche millimetro per risolvere il problema anche nei casi più critici. Di notte o in galleria è però uno spettacolo. L’IPS fa il suo sporco lavoro e restituisce colori sempre accesi, definizione sempre al top e 4 livelli di illuminazione per soddisfare anche i più esigenti. Finito questo lungo ma necessario confronto è giusto spiegarvi cosa fa davvero questo Beeline Moto 2: che è un navigatore penso lo abbiate capito, ma lo è in modo del tutto nuovo.

Confezione Beeline Moto 2
Confezione Beeline Moto 2 con riassunto delle funzioni su ogni “faccia”

Attraverso l’applicazione dedicata è possibile scegliere in pochi minuti la destinazione comprensiva di tappe intermedie personalizzate e tipologia di percorso. Già, perché Beeline Moto 2 è studiato nello specifico per i motociclisti, quindi vi permette di scegliere un percorso rapido o uno definito divertimento, che prediligerà strade interne e possibilmente tortuose alle classiche autostrade o strade a scorrimento veloce. Chiaramente ogni parametro può essere definito e impostato con grande attenzione e precisione. Vi porto l’esempio della mia ultima uscita a bordo della Multistrada. Dal mio paese Rotonda mi sono spostato in direzione Costa Tirrenica passando per l’entroterra calabrese.

Applicazione Beeline
Riassunto dell’ultima uscita (che vedrete presto su YouTube)

Nello specifico per arrivare sulla costa ho attraversato Morano, Castrovillari, la periferia di Spezzano Albanese e Tarsia e infine San Marco Argentano e Guardia Piemontese. Leggendo qualche informazione su questi paesi ho scoperto che proprio Guardia Piemontese meritava maggiore attenzione per alcuni punti panoramici. Ecco allora che impostando la destinazione proprio sulla città/paese, l’app Beeline mi ha fatto fare un giro turistico in sella senza perdere però il prossimo waypoint (sull’app sono così chiamate le tappe), riportandomi quindi subito sulla strada pattuita. Questa cosa per me che viaggio anche per la curiosità di scoprire posti nuovi è magnifica. Ho infatti l’opportunità di fare un percorso che oltre alle attrazioni/caratteristiche principali di un luogo tiene anche in considerazione quella che sarà la “via d’uscita” dalla città per proseguire il viaggio principale. Ben fatto, non mi era mai capitato nulla di simile in modo così veloce e intuitivo.

Beeline Moto 2

Un’altra freccia nella faretra del Beeline Moto 2 è il fatto che pur rimanendo sempre connesso allo smartphone consuma dello stesso pochissima batteria. L’app infatti continua a funzionare anche spegnendo lo schermo e questo garantisce consumi davvero ridotti. Forse non posso dire lo stesso del dispositivo vero e proprio. Ancora devo testarlo al meglio ma penso che rispetto al suo predecessore lo schermo di maggiore grandezza abbia in qualche modo condizionato l’autonomia totale. L’azienda dichiara comunque 14 ore, che mi sembrano realistiche, ma anche se fossero qualcosa in meno andrebbe comunque bene considerando che basta poco per una ricarica completa e che il Beeline Moto 2 porta in dote una bella novità.

Beeline Moto 1 caricatore proprietario
Il “vecchio” sistema di ricarica del Beeline Moto 1

Questa ultima evoluzione infatti dispone della porta di ricarica con USB type-C  integrata nella scocca che permette in qualsiasi momento senza troppe complicazioni di sopperire a eventuali blackout. Parlo di novità perché la precedente versione disponeva invece di un caricatore con pin proprietario che di fatto mi obbligava ad avere sempre con me la sua basetta originale. Questo tuttavia non era un gran problema nelle ricariche domestiche, ma lo è maggiormente in movimento perché necessitava di un ulteriore accessorio dedicato. Inoltre il rischio di perdere la basetta originale, soprattutto durante le trasferte più lunghe, potrebbe essere un problema non da poco considerando che nei normali negozi di elettronica non esiste nulla di simile.

Beeline Moto 2
Nuovo sistema di ricarica del Beeline Moto 2 con classica USB integrata

Al contrario, recuperare un cavetto USB type-C per il Beeline Moto 2 è cosa assai semplice. Per alcuni è una piccolezza ma per me che perdo spesso tutto ciò che ha dimensioni contenute è un bel passo avanti. Un’altra caratteristica che ha davvero soddisfatto le mie esigenze è rappresentata proprio dallo schermo, o meglio dalle nuove funzioni che Beeline Moto 2 offre proprio grazie allo schermo di dimensioni maggiori. Nello specifico le indicazioni stradali vengono adesso fornite in modo più dettagliato con possibilità di errore da parte del pilota pari quasi a zero. Al posto della classica freccia direzionale abbiamo un’indicazione a pittogrammi con svolte e curve comprensive di una piccola mappa che indica anche, come su un navigatore classico, quanto sono angolate le curve che affronteremo. Questa è stata una graditissima novità.

Beeline Moto 2

Inizialmente pensavo che questa visualizzazione comparisse solo in prossimità delle svolte, invece è sempre presente a schermo aiutando non poco noi motociclisti. A questo punto date le caratteristiche del Beeline Moto 2 sarebbe lecito attendersi un servizio in abbonamento. In realtà tutto ciò di cui vi ho parlato è incluso nel costo d’acquisto. Tuttavia i più smaliziati potranno gradire la versione PLUS che offre, appunto in abbonamento, qualche funzione in più sulla applicazione. Nel mio caso non ne ho avuto bisogno. Vi lascio al video dedicato che trovate su YouTube e vi lascio con una domanda: cosa ne pensate di un prodottino del genere? Il Beeline Moto 2 saprà davvero dare a noi motociclisti quel magnifico senso di libertà e scoperta che spesso i navigatori tradizionali non riescono a dare? Ditemelo nei commenti.

Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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