Ci sono voluti 6 anni per una nuova Alfa. Purtroppo, com’è noto, i risultati delle amate Giulia e Stelvio sono stati molto al di sotto delle aspettative, ed è qui che entra in scena la Tonale. La nuova C-SUV ha il compito difficile di aumentare le immatricolazioni della rinata Alfa Romeo sinonimo di qualità, piacere di guida e performance, in un segmento inferiore, più accessibile e con una concorrenza agguerritissima.
Ma com’è andata? Beh, se con Giulia e Stelvio tutto il mondo non discute (ancora oggi) su prestazioni e dinamica di guida ed ha definito praticamente all’unanimità le aree di miglioramento, con la Tonale le cose sono andate in maniera leggermente diversa. In estrema sintesi, abbiamo una stampa internazionale che ha evidenziato pro e contro in maniera netta mentre una italiana, a mio parere, molto indulgente fino a quasi concederle tutto.
Perché si trova nel bel mezzo di una transizione, tecnologica e manageriale. Perchè i tempi cambiano. Perchè, non essendo un esemplare di produzione, possiamo sempre concederle il beneficio del “ci stanno ancora lavorando, manca il setup finale, tanto è solo elettronica”. Attenuanti emerse in più occasioni riguardo piattaforma, motore e powertrain in generale, ma procediamo con ordine cominciando dal dolce.
Tutti hanno apprezzato il grande lavoro di stile, che rende la Tonale più ricercata delle stesse Giulia e Stelvio. Un tributo al passato incastonato nel design di un Crossover di segmento C che sembra credibile, fine, equilibrato, senza ostentare niente. Una peculiarità tutt’altro che scontata per questo genere di auto.
Interni: pare si sia seguito e perfezionato il corso inaugurato dalla Giulia. La Tonale infatti sembrerebbe curata anche nella piccola componentistica, al netto di economie tipiche del suo segmento. Considerando l’apparato infotelematico, l’abitacolo è più al passo con i tempi e in un certo senso migliore delle cugine di più alta gamma. Anche se, soprattutto dall’estero, c’è chi sottolinea ancora un gap piuttosto marcato dai ben noti costruttori premium.
Dinamica di guida: iniziano le divergenze. La Tonale è a suo agio laddove non ti aspetti che un crossover del genere lo sia, ovvero nei percorsi più tortuosi. Questo, stando alle dichiarazioni degli addetti ai lavori italiani e non, la rende una delle scelte più dinamiche e divertenti del segmento. Nulla che possa stupire se si scende da una Stelvio, ma se si pensa alla Compass… verrebbe da urlare al miracolo, come fatto più volte in passato del resto.
Se solo non fosse che stavolta, forse, è uscito a metà. E’ trapelato anche dai tester nostrani, ma il dinamismo della Tonale ha un prezzo che “compromette ulteriormente comfort e relax nelle zone a 30 miglia orarie“, afferma TopGear. E’ giusto che un’auto di un marchio del genere sia più focalizzata sul dinamismo, ma le moderne Alfa raramente sono giunte ad evidenti compromessi sul comfort come alcune delle concorrenti affini. Merito spesso e volentieri di un lavoro sulle sospensioni lodevole che non ha mai guardato a soluzioni tecniche di compromesso.
Sia chiaro, nessuno ha mosso critiche alla trazione anteriore (chi ha la posteriore nel segmento C?) ed il lavoro dei tecnici per rendere la Tonale maneggevole oltre la media è stato notato ed apprezzato. Una riprogettazione dei sottotelai relativi alle sospensioni voluta dall’attuale CEO che si, conferma lo schema a 4 McPherson della Compass che non è lo stato dell’arte, ma almeno ci ha consegnato un qualcosa di più di una Jeep con l’assetto sportivo.
Tuttavia all’estero non si fanno nessuno scrupolo nel rimarcare come la piattaforma, al netto della nota cronologia degli affinamenti, sia la Small Wide (a passo lungo), un dato “per nulla incoraggiante” per AutoCar. Debuttata nel 2005 frutto della collaborazione FIAT-GM, la Small Wide era pensata per le utilitarie e quando nel 2010 fu la volta della Giulietta, si creò un pianale apposito, il Compact, l’erede del FIAT C. Con ogni probabilità, uno schema meccanico diverso e più affine a quello della Giulietta, sempre a trazione anteriore, sarebbe stato una migliore base di partenza.
Fin’ora però, tutto sommato, abbiamo fatto chiacchiere. Sul powertrain invece hanno avuto tutti da ridire. C’è una buona (ed unica mi sa) notizia: l’inedito mild hybrid da 48V della Tonale capace di trazione 100% elettrica è stato accolto più che positivamente. Ma il motore non ha convinto: goffarello sotto i 3000 rpm (meno male che c’è la spinta elettrica), tanto turbolag, allungo e sound non terribili ma nemmeno quello che ci si aspetta da un’Alfa forse.
“Ma dov’è la performance?”, si domanda Auto Bild. L’australiano Drive poi la tocca proprio piano, dove l’inviato fatica ad “immaginare che anche gli alfisti più sfegatati si esaltino per una nuova auto che è destinata ad impiegare 8,8s nel parametro 0-100 km/h”. Anzi, nei paesi dove la Tonale avrà come accesso alla gamma il 2.0 GME della Giulia con 256 CV e trazione integrale meccanica sembra proprio che nessuno sentirà la mancanza del piccolo 1.5.
Il cambio? Il nuovo doppia-frizione a 7 rapporti non ha fatto strage di cuori. Al contrario, seganala WichCar, “la trasmissione lascia slittare troppo la frizione a tutto gas, contraddicendo così la sua etica di lavoro veloce“. Se mettiamo di mezzo poi l’elettronica la faccenda peggiora esponenzialmente. Pare infatti che la CPU renda la guida artificiale ed uccida la risposta del gas, prendendosi del tempo per decidere se “cambiare l’angolazione delle pale della turbina VGT, passare dal Ciclo Miller all’Otto tradizionale, scalare una marcia, o chiamare il motore elettrico“, come riporta TopGear. Non solo, sempre da WichCar: “mantieni i 4000 rpm col selettore delle marce in D, quindi premi l’acceleratore, e dovrai contare fino a 3 prima che la spinta arrivi tutta“.
Forse arrivati a questo a punto vi state domandando: ma quindi è davvero divertente da guidare o no? Per Auto Express “E’ forte dal punto di vista dinamico, se riesci a guardare oltre le mancanze del motore“. Le cose, comunque, sembrano migliorare mettendo il manettino in Dynamic. E in città? “Lo sterzo ed il sistema motore/ibrido cospirano per rendere la guida fluida stupidamente impegnativa a bassa velocità“, sempre da TopGear.
Ora, qui su Piedi Pesanti abbiamo tutti il desiderio di mettere le mani sulla nuova Alfa e farci una nostra personale idea. Però, volendo farsela lo stesso, degli elementi ci sono già. Mediando fra i più gentili italiani e qualche inviato anglofono più puntiglioso, il quadro è quello di un modello complessivamente apprezzato nel quale magari si risolverà molto, per davvero, con una calibrazione software di fino. Ma che in alcuni punti conferma, purtroppo, delle impressioni che il nostro Luca ha sperimentato alla guida della Renegade 4xe, auto non poi così lontana dalla Tonale.
Comunque le parole d’incoraggiamento ci sono, almeno sulla direzione presa dal Biscione, sulla matemorfosi. Nella recensione della Tonale, TopGear inizia così: “Alfa Romeo ha una storia di ostinato distacco dalla realtà del mercato automobilistico. La Tonale è di gran lunga la cosa più pragmatica della maggior parte di quanto visto fin’ora”. Affermazione, però, sulla quale non sono d’accordo se sposto lo sguardo all’offerta della Tonale.
Nel guardare al futuro elettrificato mi sembra che si sia perso di vista di nuovo il presente. E’ giusto disporre di un plug-in hybrid in gamma, ma non è il deus ex machina. Di conseguenza, l’alternativa ad una PHEV da 275 CV non può essere un motore da 130 o 160 CV, praticamente l’offerta di auto come Nissan Qashqai o KIA Sportage. La totalità delle alternative premium della Tonale dispone di propulsori con step di potenza superiori, anche a gasolio. Questi ultimi raggiungono quota 200 CV mentre sulla Tonale si è obbligati al 1.6 da 130 CV, unità per carità onestissima come entry level, ma che non può soddisfare chiunque abbia un minimo di pretese sulle prestazioni e faccia tanti km in autostrada.
Ora però fateci sapere la vostra, che idea vi siete fatti della Tonale? La comprerete? Raccontarcelo nei commenti!
Ho detto sin dalla presentazione che le motirizzazioni a parte il 1.5 da 160cv e il il 1.3 PHEV non ci sia una gran scelta. Potevano o dovevano almeno rendere il 2.0 multiair disponibile anche per l’Europa magari sempre abbinato a un pacchetto ibrido leggero. Il Diesel va bene ma il vecchio TCT ancora oggi proprio non mi va giù, a sto punto era meglio che mettevano il manuale. Per il resto da una gestazione così lunga mi aspettavo un po’ di più ma guardandosi a torno, forse a parte la Formentor mica la concorrenza sia migliore… anzi. Ma di sicuro la concorrenza tedesca offre più varietà sotto il cofano.
Da incompetentr, mi sembra di aver capito, che per chi percorre prevalentemente autostrada convenga attendere il Diesel?
Grazie
Da incompetentr, mi sembra di aver capito, che per chi percorre prevalentemente autostrada convenga attendere il Diesel?
Grazie
Hola, volia saber el seu preu.