Da qualche giorno si parla dell’assicurazione in garage anche su veicoli fermi. Quando ho letto questa notizia trattenevo a stento il nervosismo. Già così non è il migliore degli inizi ma purtroppo non vedo soluzioni diverse a portata di mano. Premetto che chi scrive non ha mai ricoperto il ruolo di furbetto nei confronti dell’assicurazione o dello stato. Anzi, spesso per eccessiva “onestà” e per pigrizia ho lacciato scadere l’assicurazione auto e moto con mesi di inutilizzo. Penso sia chiaro a tutti quindi che la contestazione in atto non riguarda l’assicurazione in se, quanto piuttosto le nuove e assurde dinamiche che si stanno delineando.
Il Parlamento Europeo vorrebbe estendere l’obbligo assicurativo anche per veicoli fermi in garage. Una notizia che se non avessi verificato le fonti avrei bollato come fake news. Stiamo ancora nel pieno dell’epoca dei complotti e delle fake news ma a quanto pare questo non è uno scherzo. Partiamo dal principio senza dilungarci molto. Se tutto ciò diventasse realtà non potremmo che dirci arrivati alla frutta. Si amici miei, siamo ai titoli di coda, siamo all’epilogo che metterà fine alla passione e ai sogni di molti onesti lavoratori italiani. Chi come noi coltiva la passione per i motori ha già subito negli anni colpi durissimi.
La benzina ha costi sproporzionati, le tasse non ci danno tregua e se per sbaglio acquisti un’auto con un briciolo in più di potenza ti vedi anche arrivare un superbollo con i fiocchi. Con l’obbligo di assicurazione in garage su veicoli fermi per lunghi pitstop viene di fatto introdotta una nuova tassa sul possesso. Ai piani alti avranno pensato che il bollo non fosse sufficiente, era necessaria un’altra mazzata. Collezionisti, appassionati, restauratori fai da te etc, nessuno e più “al sicuro”. Se ciò non bastasse la vera mazzata cade sulla testa di molti centauri, tra cui quelli occasionali.
Ok, io la moto la utilizzo 12 mesi su 12 però il senso di frustrazione e abbandono persiste. Chi acquista una moto per utilizzarla solo durante la stagione estiva potrebbe ritrovarsi a dover pagare l’intera quota annuale senza la possibilità di sospensione e riapertura della pratica. Una vera beffa nei confronti di chi vorrebbe godersi onestamente e legalmente il suo motoveicolo nei mesi più caldi. Questo farà sicuramente innervosire tanti “italiani” ma il danno più grande lo creerà sopratutto all’economia nazionale. L’acquisto di una macchina o di una moto da utilizzare solo in alcuni periodi dell’anno è cosa assai diffusa.
Da motociclista posso assicurarvi che molti amici a novembre sospendono l’assicurazione per riaprirla in un secondo momento. Al momento della riapertura spesso colgono la palla al balzo e ne approfittano per un tagliando completo, per rinnovare il guardaroba, per fare la revisione e per rinforzare le casse dello stato a suon di litri di benzina. Per molti automobilisti è lo stesso. Mettetevi nei panni del classico appassionato “squattrinato” che qualche anno fa ha comprato al costo di uno smartphone una malridotta Fiat Barchetta o una bella Duetto.
Negli anni si è ripromesso di utilizzarla e piano piano sistemarla. Durante la pandemia poi molti si sono concessi qualche acquisto a 4 ruote per cercare in clima di ripresa di evadere dalla quotidianità levandosi quei piccoli sfizi ai quali ha sempre rinunciato. Bene. Mantenere una Barchetta, restaurarla, tagliandarla, sistemare gli acciacchi di qualche anno di onorato servizio è cosa semplice ma costosa. E quei “soldi” sono moneta reinvestita nell’economia italiana acquistando componenti, pagando manodopera e revisioni. Tutto ciò probabilmente ai piani alti interessa poco. Il rivenditore, il meccanico etc etc vengono dimenticati in un valzer di menzogne e di finte riprese economiche. Vi lascio al video, ma prima diteci qui o su YouTube cosa ne pensate di questa proposta di legge che già sta facendo discutere parecchio.