C’è uno strano fermento intorno al BYD Tang EV600 e proverò a spiegarvi perché. Qualche settimana fa d’oltreoceano si è diffusa la voce riguardo all’arrivo in Europa di un suv cinese capace di ottime prestazioni a prezzi molto contenuti. Di base è giusto premettere che in Cina sono parecchi i veicoli elettrici a buon mercato. Ne avevamo già parlato qui (link). Il problema però sorge nel momento in cui tali veicoli si scontrano con la saggia burocrazia europea che in nome di leggi sulla sicurezza ne boccia la maggior parte senza rimandarli a futura sentenza. Dal canto loro gli orientali sanno bene che omologare le loro auto per il nostro mercato rappresenta una spesa folle e ingiustificata.
Sono pochi infatti i brand cinesi conosciuti “all’estero” e ancor meno quelli apprezzati o semplicemente accettati. Riassumendo nessuna casa ha tanto appeal da potersi permettere un mercato occidentale senza correre enormi rischi. BYD però ragiona diversamente e il BYD Tang ne è la prova. La casa costruttrice cinese fin dall’inizio ha creduto nella possibilità di espandere il proprio mercato puntando sull’Europa. Nello specifico verso la fine del 2020 il BYD Tang sbarcherà in Norvegia, patria europea delle vetture elettriche. Pur non essendo BYD un marchio famoso o dal grande fascino ha nel suo arco diverse frecce. Una su tutte in prodotto apparentemente molto valido e dal prezzo contenuto. Non dimentichiamo inoltre che il marchio non è completamente sconosciuto. A Torino infatti i bus sono proprio opera della BYD, che quindi in parte conosce già l’ambiente europeo.
Il BYD Tang ha le carte in regola e una buona dose di qualità
Il suv elettrico BYD Tang ha una scheda tecnica di tutto rispetto. Lungo 4,87 metri ha una linea particolare ma non sgradevole. Anzi rispetto a molti suoi contemporanei sa distinguersi e, seppur con qualche richiamo ad altre parenti orientali, sa farsi ammirare. Un anteriore aggressivo viene attraversato interamente da un listello cromato che unisce i fari e incorpora il logo della casa cinese. Fari sottili e ben profilati donando a questo suv un aspetto aggressivo esaltato dalle numerose prese d’aria e dai cerchi di dimensioni importanti. Sensazione di sportività confermata anche dalla visione laterale che si chiude sul 3/4 posteriore con un inaspettato dinamismo complice una sorta di “pinna” in stile DS.
Non sono da meno i gruppi ottici posteriori che seguono le mode del momento ovvero si vestono di un led che fa da raccordo tra le due unità. Un timido spoiler completa questo pacchetto che non sfigura neanche al cospetto di suv molto più blasonati e costosi. Sotto il “cofano” troviamo ciò che incuriosisce i “thunberiani” più accaniti. Il motore da 82,8 kw/h garantisce 520 km di autonomia sul ciclo NEDC che nella vita reale dovrebbero essere circa 410. Niente di eccezionale ma sicuramente il linea anche con la concorrenza più agguerrita. Dalla Cina avvertono che il BYD Tang EV600 potrebbe coprire lo 0-100 in meno di 4 secondi insidiando anche sportive di un certo calibro, almeno fino alla prima curva. I cavalli totali infatti dovrebbero essere circa 600, più che sufficienti per strappare un sorriso anche ai più esigenti.
Al momento non si sa molto altro. In Cina sono stati presentati due modelli. Uno con la sola trazione anteriore e uno con trazione integrale dotato quindi di ben due motori. Alcune supposizioni lasciano pensare che forse in Europa potrebbe arrivare solo la versione “base” tuttavia speriamo non sia così perché questo BYD Tang almeno sulla carta sembra molto interessante. Anche gli interni confermano questa sensazione. Alla vista appaiono ben rifiniti e completi. Non manca naturalmente un impianto di infotelematica di ultima generazione, una consolle minimal e molto pulita e led in gran quantità. Per saperne di più dobbiamo ancora aspettare qualche mese ma indicativamente già ora siamo in grado di fare qualche previsione.
Probabile miracolo sui prezzi anche in Europa? Staremo a vedere
In Cina il BYD Tang costa circa 35 mila euro in una versione già discretamente accessoriata. È opinione comune pensare che inevitabilmente il prezzo Europeo sarà superiore, ma di quanto? Beh probabilmente serviranno almeno 40 mila euro, il che colloca il BYD Tang EV600 in un territorio pericoloso ma di fatto “vuoto”. Mi spiego meglio. Di suv a 40 mila euro è pieno il mercato, ma di suv elettrici, e di elettriche in generale, a quel prezzo c’è il vuoto. Ciò significa che BYD potrebbe battere sul tempo la concorrenza con un prodotto che impone poche rinunce ai suo acquirenti. Qualora dovesse “invadere” l’Europa troverebbe terreno fertile.
Sono certo infatti che potrebbe avere successo laddove i marchi europei inizialmente falliranno, ovvero nel tener basso il prezzo. Non è un mistero che i costi di produzione in Cina siano molto più bassi rispetto a quelli europei, e non stupisce neanche la riflessione che sto per fare. Pensando alla Cina difficilmente pensiamo a una vetture “termica” desiderabile. In questo campo i cinesi non sono mai stati maestri. Ma se c’è una cosa che sanno fare molto bene quella è la “l’elettronica”. Con l’avvento delle auto elettriche si bada sempre meno alla meccanica e sempre più alla tecnologia. Ecco allora che in questa realtà dei leader del settore come i cinesi potrebbero imporsi proponendo prodotti dai prezzi più bassi rispetto ai nostri e dalla tecnologia nettamente superiore.
L’Europa soffre il suo enorme ritardo e ne paga ora le conseguenze. Il BYD Tang potrebbe davvero raccogliere molti consensi. Così tanti da far tremare anche un colosso come Tesla che ha però dalla sua il formidabile Autopilot. Sono però convinto che ne vedremo delle belle. A fine 2020 i Tang EV600 sbarcheranno in Norvegia. L’idea è quella di invadere l’Europa intera. Riuscirà qualche costruttore “nostrano” a mettere i bastoni tra le ruote “elettriche” di questi scatenati cinesi?