Al cospetto di una Ducati Panigale V4S è sempre molto difficile esprimersi. È una di quelle moto in grado di rendere vana ogni parola, ogni commento. Eppure da dire ci sarebbe tantissimo. Sono combattuto. Vorrei accarezzarla ma fremo dalla voglia di provarla. La osservo, bassa, affilata, cattiva ma imponente nel cuore come poche. Se dovessi paragonarla a qualcosa di vivo direi che la Ducati Panigale V4S è quanto di più vicino a uno squalo.
Le prese d’aria laterali sembrano delle branchie e il frontale ricordare proprio il musone del noto predatore. Sguardo accigliato, gruppi ottici “incavati” nelle forme aerodinamiche, posteriore snello ma di carattere: c’è tutto. Alla Ducati Panigale V4S non manca proprio nulla. Ha le carte in regola per essere (e forse lo è) la regina indiscussa delle supersportive. Daniele (il frontman di Motormania Lanzillotta) mi lascia le chiavi, nessuna premessa, nessun avviso riguardo a ciò che dovrei attendermi. Vuole che sia io a scoprirla e a capirla.
Bene, fare amicizia con una Ducati Panigale V4S non è cosa che capita tutti i giorni. Le do vita, e mi lascio coinvolgere dal suo sound. Così su due piedi le contesterei giusto un paio di note all’accensione che tradiscono la sua natura a 4 cilindri. Per il resto i tecnici di Borgo Panigale sono stati fenomenali nel rendere la sua voce da Ducati vera. Devo confessarvi che mi aspettavo tale raffinatezza. Amo così tanto il marchio che sapevo che questo motore V4 non mi avrebbe deluso. Gli stessi polemici seriali che la contestavano in passato hanno inevitabilmente cambiato idea provandola, e se si sono ricreduti loro non c’è nulla da temere.
Innesto la prima, il cambio risponde in modo secco e deciso come se fosse pronto a dare il via a una guerra. Rilascio la frizione e la lascio scorrere. È ancora fredda, ma non c’è al momento nessuna incertezza, nessuna indecisione. Stupisce subito la posizione in sella. È quanto di più vicino a una moto da corsa. Sulla Ducati Panigale V4s scordatevi ogni forma di comodità, qui le rinunce sono reali e si patiscono tutte finché le andature rimangono stradali. Vorrete sempre abbassarvi e mettervi in carena pronti a sprigionare la riserva di potenza pressoché infinita.
Potenza infinita per la Ducati Panigale V4S
Il tanto contestato V4 sembra girare in modo analogo ai classici bicilindrici che hanno fatto la storia del marchio, ma le differenze sono avvertibili quando nella zona alta del contagiri continua a spingere e a brontolare. 214 cv e 125nm di coppia vi fionderanno da una curva a l’altra alla velocità della luce. L’assetto rigido non soffre troppo le sconnessioni, saltella poco e rimane sempre ben piantata. Segue la traiettoria con una fedeltà che molte moto non conoscono. Una volta impostata la traiettoria lei rimane li, stabile ma ancora estremamente diretta. Mi spiego.
Buca improvvisa nel bel mezzo della curva? Nessun problema, colpo di reni (o di natiche) e la Ducati Panigale V4S senza scomporsi correggerà in totale sicurezza la traiettoria. Vi risparmio il pippone sui numerosi congegni elettronici che tengono a bada l’immensa potenza. Ma sappiate solo un paio di cose. Ogni sistema dialoga perfettamente con la ciclistica al fine di rendere la Ducati Panigale V4s estremamente efficace. Dando tutto gas non sbanda, non tentenna, non mette in difficoltà. Nessuna impennata “non voluta” pregiudicherà il vostro tempo sul giro.
Lo ammetto, me la sto godendo parecchio. È un trionfo di sinfonie che fanno da colonna sonora alle mie emozioni. Il borbottio del V4 al minimo tiene compagnia, le scoppiettate in scalata aumentano l’attenzione verso la prossima curva, e il salire dei giri spacca i timpani ma riempie il cuore. Parliamoci chiaro. Un mostro del genere non riuscirete mai a sfruttarlo in strada. Troppi cavalli, troppa incisività anche quando si va piano. E sinceramente piano con lei non ci andrete mai perché sembra nata per andare forte e sbuffa quando decelerate. Con questo pensiate che ve la stia sconsigliando? Niente affatto.
Ducati Panigale e Streetfighter: gemelle infuriate
La Ducati Panigale V4s è sempre e comunque una scelta giusta. Così come lo era la sua gemella svestita che abbiamo provato qui (clicca qui). Impone alcune rinunce ma il numero di soddisfazioni supera di gran lunga le difficoltà. Le performance di assoluto rilievo devono intimorire il suo possessore, se non ci fossero le ali biplano decollerebbe. Portarle rispetto è fondamentale, perché a queste velocità basta davvero poco per rischiare grosso. Detto questo sceglietela sempre e comunque. La Ducati Panigale V4S saprà destreggiarsi in ogni circostanza e riuscirà a catturare tutti i vostri sensi, anche quelli più assopiti.
Durante il video penso abbiate colto ogni minima emozione provata e quell’insana voglia di spegnere la telecamera e darci dentro senza lasciare prove di qualche malefatta. E’ il risveglio arrogante di una sensazione di potenza e controllo che raramente si prova su oggetti moderni. E’ l’evoluzione di ciò che la vecchia scuola ha rappresentato nel cuore di ogni appassionato. È un trionfo di emozioni che non riuscirete mai e po mai a scrollarvi di dosso. Oggi la Ducati Panigale V4S è la capostipite di una famiglia vincente fatta di capolavori italiani che il mondo ci ammira e ci invidia.
È la rappresentante più autorevole di un mondo tristemente condannato all’estinzione. Moto così ne vedremo sempre meno. Sono destinate a scomparire e porteranno dietro con loro tutte le emozioni che sbraitando ci hanno fatto provare. Questa moto oltre a consigliarvela con la testa devo necessariamente consigliarvela con il cuore. Se potete correte a prenderla. Daniele di Motormania Lanzillotta è a vostra disposizione per un test drive approfondito e per spiegarvela nei minimi dettagli. Io dalle retrovie continuerò a venerare questa Ducati Panigale V4S, sperando che possa un giorno riposare in un angolo ben illuminato della mia abitazione perché un posto speciale nel cuore lo ha già ottenuto da tempo.