Siamo sempre più (mal) abituati al fatto che un’auto estremamente bella o di rottura sia elettrica. Siamo ormai pronti anche a digerire supercar ibride plug in o a vedere marchi che di solito le fanno, usare piattaforme in condivisione. Ma quando arriva Ferrari è diverso.
Questa splendida creatura italiana si chiama 12cilindri
Qua di rétro non c’è solo la fascia frontale a nobile citazione della 365 Daytona ma proprio tutta la pura potenza termica del v12 che ha reso Ferrari, Ferrari.
830cv a 9250GIRI !!!!
Novemiladuecentocinquanta Giri con un V dodici che suona lì davanti!
Non è lo sparo della Model S Plaid o Della Lucid Air, ragazzi!
Qua si tratta di un v12 da 9500 (a tanto arriva l’allungo) giri “davanti al carro” (come diceva proprio Enzo) che con il suo rumore leggendario e le legnate del doppia frizione a 8 marce ti culla tanto nelle vette più elevate dei sogni di sempre, quanto su una strada costiera in souplesse, dato che a 2500giri è già disponibile quasi tutta la coppia.
Il fatto che abbia il retro treno sterzante, le appendici aerodinamiche che affiancano il nolder posteriore, aperte solo da 60 a 300 all’ora per motivi aerodinamici, un telaio più corto della 812superfast di 20mm che la rende il 15% più rigida… sono dati che quasi non interessano più. Quando la vedi, e pensi al motore che ha, alla sua melodia (questa è un’orchestra sinfonica, gente, (non stiamo parlando della Golf GTI con lo scarico fatto “to rule Rozzano”), ti fermi e ti dici sottovoce che davanti un capolavoro così di Flavio Manzoni, tutto termico, senza paura, non si può non voler semplicemente tornare bambini e fare il gesto di ammirazione più atavico, più semplice ma più profondo e sincero che possa esistere.
Appenderla in cameretta (in garage si parte da 395000€)…
Ah però… rossa!