E Fiat Panda fu. Una volta dato il triste e forse immeritato addio alla mia Alfa Romeo 156 Crosswagon, urgeva una sostituta che potesse compensare se non altro la sua versatilità. Non è stata una ricerca semplice, ne parlerò in un video e in un articolo dedicato, eppure la scelta fu abbastanza chiara fin dal principio. Fiat Panda 4×4. Non vi nascondo qualche volta ho tentennato, provando ad abbandonare la strada maestra.
Vi lascio giusto un paio di esempi. Rimanendo in tema 4×4, un’ottima soluzione alla voce rapporto qualità prezzo era rappresentata dalla Suzuki Swift 4×4. La sua altezza da terra ridotta e delle sospensioni più rigide rappresentavano però un’arma a doppio taglio. Non di meno la mia mente si avvicinava anche a piccole hothatch di carattere, come 500 Abarth, Fiesta ST, Hyundai I20n e compagnia bella. Ahimé il budget attuale ha subito reclamato giustizia, ma in futuro, magari come sostitute della Brera, mai dire mai. Torniamo alla Fiat Panda 4×4. Fin dal principio volevo che fosse lei la sostituta della Crosswagon.
D’altronde ciò che ha da offrire la Panda è raro che sappia offrirlo una vettura differente. Nelle versione 4×4 poi è una specie di minisuv che però sa davvero dire la sua anche quando si abbandona l’asfalto. Con la Fiat Panda il mio rapporto è stato sempre di grande amore e infinito rispetto. In famiglia nel lontano 2004 abbiamo posseduto una bellissima Fiat Panda 169 1.2 FIRE da 69 cavalli nel ricco allestimento Emotion, farcito a dovere con tutti gli optional all’epoca disponibili tranne il tetto apribile. Seppur con la sola trazione anteriore, quel Pandino mi sembrava inarrestabile ed è stato per me compagno di mille avventure.
Ma ripeto, questa è un’altra storia. Torniamo a oggi. Con un salto temporale di ben 21 anni dall’acquisto dell’ultima Fiat Panda. L’attuale è una 1.3 Multijet da 75 cavalli, colore grigio metallizzato, 4×4, in un allestimento denominato Antartica (almeno questo dice l’assicuratore leggendo la targa) ma di fatto è quasi base. Niente sensori, niente bluetooth, niente clima automatico e niente comandi al volante. Ora, non che questa serie di Panda avesse chissa quali grandi optional, però una un pochino più “farcita” non l’avrei di certo rinnegata. A onor del vero, nei vari gruppi Facebook o forum dedicati alla Fiat Panda, tutti consigliano di acquistare le versioni con meno accessori.
Io ho seguito questo consiglio solo per casualità e necessità di concludere subito l’affare, ma di fatto ecco qui riassunti un paio di problemi.
– La centralina del clima automatico spesso impazzisce, impedendo il corretto funzionamento del climatizzatore e ostacolando spesso la funzione ricircolo;
– Il Blu&Me, ovvero il bluetooth con comandi vocali e comandi al volante, soffre spesso di disconnessioni o crash. Talvolta si rende necessaria la sostituzione della stessa unità affinché tutto torni a funzionare correttamente. Di questo ne sono ahimè testimone in ben 3 casi. Nel 2013 ero al volante di una fiammante Alfa Romeo MiiTo e indovinate? Il Blu&Me andò in corto compromettendo l’intero funzionamento del lettore audio e del sistema di collegamento al telefono. In tempi recenti, proprio durante la ricerca di una Fiat Panda, ne ho visionata una con problematiche simili e qualche anno fa ho perso almeno due giorni tentando (per fortuna con successo) di aggiornare e riprogrammare il Blu&Me della Fiat 500 della mia compagna. Insomma, meglio schivare il proiettile quando è chiaro che prima o poi ti colpirà.
Tuttavia, nella “sfortuna” di trovarla base, ho avuto la fortuna di ritrovarmi una Fiat Panda che forse a livello elettrico non mi darà troppe rogne. SPERO. Per la questione infotainment ho già compensato con un bellissimo display centrale che oltre ad avere carplay wireless svolge una serie infinita di funzioni interattive (presto approfondirò ma trovate già nel video Youtube linkato sopra e sotto i suoi riferimenti). La mia Fiat Panda 4×4 ha attualmente circa 142 mila km, non pochi, ma neanche tantissimi considerando che lo stesso 1.3 è il macina chilometri preferito da chi lo ha scelto per Doblò, Nemo e compagnia bella.
I primi 3000 km percorsi in sua compagnia sono stati più che soddisfacenti, o almeno nella maggiorparte dei casi. L’autostrada infatti non è il suo territorio preferito, la 5° marcia molto corta (troppo corta cara Fiat!) non permette andature confortevoli ed economiche oltre i 115-120 km/h. Onestamente, pur avendone provate parecchie, mai avevo testato la sua “indole” autostradale e questo mi ha lasciato un pochino perplesso. Lo ammetto, non dovrò quasi mai fare autostrada, però mi sarebbe piaciuto un cambio meno da camionetta anni 90.
A tutto però c’è una soluzione. Un caro amico presente nei commenti del mio video su Youtube mi ha infatti suggerito di sostituire il 5° rapporto del cambio con quello della meno “corta” Fiat Punto sempre 1.3. Non ero a conoscenza di questa soluzione ma ben venga. Per il resto, sui tratti di collina/quasi montagna del mio paese, ne sto apprezzando la grande comodità e i consumi, davvero ridotti anche quando affronto percorsi decisamente complicati da questo punto di vista.
Non voglio dilungarmi oltre perché approfondisco tutto nel video che trovate nella prima “foto” o nel link qui annesso. Prossimamente tra l’altro arriveranno altri contenuti sulla Fiat Panda in questione e avrete dunque modo di conoscerla meglio. Fatemi sapere cosa ne pensate e mi raccomando, iscrivetevi al nostro canale Youtube PiediPesanti.
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