Lo ammetto, sono stato tra quelli che storse il naso appena fu presentata la Ford Puma, eppure mi è bastato poco per cambiare idea.
Uno sguardo più attento infatti basta per rendersi conto che, di fatto, la Ford Puma non è un SUV e, forse, nemmeno una crossover.
La Ford Puma, in allestimento ST-line X, con i bordi dei passaruota e la parte bassa dei paraurti in tinta ad avvicinarla visivamente a terra (dalla quale è di appena 3 cm più lontana della Fiesta) non vuole nascondere quella che è la sua vera identità, ovvero una citycar spaziosa e pratica con mire da prima auto di famiglia. E non farà fatica ad aggiudicarsi il posto di ammiraglia di casa per migliaia di europei perché spaziosa lo è davvero, con un bagagliaio talmente geniale che così non si era mai visto prima.
La cappelliera è di fatto un tendalino che fa parte del portellone; incernierato alla base e regolato a molla, è mobile e flessibile, non risultando mai di intralcio anche quando si caricano oggetti grossi e voluminosi. A proposito di volumi. Alzando il doppio fondo si ha accesso alla funzionalità che mi ha stupito di più. Mi ricorda per praticità alcuni mezzi speciali come le auto della Polizia o i fuoristrada della Protezione Civile.
Si chiama MegaBox. Estende la capacità del bagagliaio della Ford Puma a più di 450 litri dichiarati. Ciò permette di caricare oggetti alti fino ad 1 metro e 10 ma soprattutto, di lavarceli dentro.
Con il tappo sul fondo e la plastica liscia e resistente con il quale è fatto ci si possono lavare gli animali domestici, gli scarponi da sci o riporre qualsiasi cosa di sporco perché poi tanto, a casa verrà sciacquato.
Le motorizzazioni non sono meno interessanti. Il pluripremiato tricilindrico 1.0 Ecoboost si declina in 125 e 155 cv. Quest’ultimo con uno starter-generator che fa da recupero dell’energia cinetica e la immagazzina in una batteria al litio da 48V. Ciò permette alla piccola euro-americana di essere – di fatto – omologata come ibrida. Cosa molto gradita e desiderabile da chi vive in aree urbane e metropolitane dagli umori instabili e dal dente avvelenato contro l’automobile.
L’aspetto della Ford Puma che è più da Piedi Pesanti di tutti è che il motore è (pur ovviamente essendo trasversale), visibilmente arretrato rispetto alle concorrenti a tutto profitto delle doti di guida. Lo sterzo è quello proverbiale della Fiesta e, come da buon costume dell’Ovale Blu, cambio e freno a mano sono manuali! (grazie Ford!).
Normalmente sarei partito ad analizzare la macchina dal motore ma le soluzioni pratiche della Puma mi hanno davvero lasciato sorpreso. Perché, in un mondo dell’auto sempre piuttosto uguale a sé stesso e che si rinnova solo sotto l’aspetto – effimero – del software, una cosa davvero nuova va premiata. Qui siamo a livelli di “utilità” mai visti in un’automobile contemporanea e che, di fatto, onora davvero il segmento che ricopre, quello delle “utilitarie”, ma nel senso più nobile ed elevato del termine. Complimenti Ford.