Se, soprattutto nelle grandi città, le auto ibride sono diventate imprescindibili, Jeep Renegade 4xe per Stellantis era vitale come l’ossigeno.
La piccola crossover italiana, oltre ad essere, con 35.334 immatricolazioni, la quarta auto più venduta in Italia nel 2021, è anche la “cash cow” dei Jeep. Le premesse perché potesse ricevere la “cura” elettrica c’erano tutte.
La Jeep Renegade 4xe dei tre livelli di “ibridizzazione” disponibili ha ricevuto da Stellantis il più estremo. La Jeep è Plug-in il che la rende – de facto – una elettrica con il motore turbobenzina. Sùbito i freddi dati per passare poi alle sensazioni di guida, ché su Piedi Pesanti, quello è il focus.
Il modello in prova è la Jeep Renegade 4xe 240 cavalli di sistema, con il “milletré” Firefly turbobenzina da 180CV accoppiato in parallelo con il motore elettrico da 60cv sull’assale posteriore. 4xe significa che la trazione integrale (su una Jeep più importante che mai) non è meccanica ma “virtuale”. In parole povere l’assale posteriore è mosso esclusivamente dal motore elettrico che lavora in sinergia con la trazione termica dell’anteriore. Le batterie le consentono 60-80km di autonomia elettrica ma non significa che quando si scaricano l’assale posteriore viene “perso”. La Jeep Renegade 4xe infatti ha, accanto al powertrain ibrido, un BSG (Belt Starter Generator) che recupera parte dell’energia cinetica e la manda al motore posteriore garantendone il funzionamento sempre.
La Jeep Renegade 4xe quindi rimarrà una trazione integrale anche dopo giorni di bivacco, lontani dalle colonnine e dalle spine ma non solo. Anche dopo aver percorso i 40 km che separano Milano dall’Aeroporto di Malpensa, percorso utilizzato nella prova, totalmente in elettrico e scaricata la batteria, il BSG mi ha permesso, al ritorno, di usare comunque i cavalli elettrici nelle ripartenze. Non solo però; anche per un accenno di sovrasterzo che, in uscita dalle rotonde rese sdrucciolevoli dal sale, l’umidità e le temperature prossime allo 0, rende la guida più piccante per un Piede Pesante.
Le prestazioni in termini assolute di questa Jeep Renegade 4xe sono di tutto rispetto. 6,7 secondi da 0 a 100 la rendono quasi fuori luogo. Vedere un piccolo crossover dall’aspetto non dinamico sfrecciare davanti a tutti ai semafori fa sorridere ed ancora di più lo fa guidandola.
La coppia elettrica attacca subito al sedile ed appena il “delta” di potenza richiesta supera un certo livello, il 1.3 turbo entra in azione, salendo di giri con un bel suono “all’italiana” e spingendo la Renegade forte come una hot hatch. Peccato che il cambio automatico Aisin a 6 rapporti non sia fulmineo e nemmeno molto chiaro nelle intenzioni. La trasmissione giapponese tende infatti a tirare molto le marce e, specialmente tra i primi tre rapporti, tende ad essere leggermente “incerto” nei cambi marcia.
Il grande tasto dolente però è, a mio avviso, il passaggio dalla trazione elettrica a quella combinata. Il motore a benzina entra prepotente, con uno scossone e, specie se si è abituati agli ibridi Toyota o ai plug in Volkswagen, sembra quasi di passare improvvisamente da un’auto ad un’altra.
Vero che la Jeep Renegade 4xe ha – di fatto – un’anima duplice (ma un po’ più elettrica che termica) ma la guida un po’ allegra ne tira fuori due, di anime. L’auto elettrica per gli spostamenti “tranquilli” e l’auto termica per andare più forte. E sì, la Jeep Renegade 4xe forte ci va, ma in maniera quasi “innaturale” e con tutti i limiti di un motore di piccola cubatura.
Mi rendo conto che sono un po’ voli pindarici da fanatico di guida e che la natura di questa piccola crossover di segmento “B e mezzo” sia tutt’altra. Nell’uso metropolitano e con la batteria totalmente carica, la Jeep Renegade 4xe è capace di percorrere anche 50 km con un litro di benzina, non accendendo quasi mai il motore termico.
Significa che per l’automobilista che, ad esempio, vive ad Arese e lavora in centro a Milano una ricarica notturna sarà sufficiente per accendere il motore termico forse un paio di volte al giorno, consumando sì e no, 4 etti di benzina in una giornata lavorativa. Ovviamente non pagando la famigerata Area C e nemmeno le strisce blu, ché la Jeep Renegade 4xe è omologata per emettere meno di 50g/km di anidride carbonica, soglia sotto la quale il Comune di Milano ti regala il parcheggio.
Il discorso, ovviamente, cambia se si vive in realtà più vaste come Roma, ma anche lì, un conto è andare da Casal Palocco alla Salaria due volte al giorno, un conto è andare da San Giovanni a Balduina, percorso che, nonostante i saliscendi dei colli capitolini, la Jeep Renegade 4xe farà quasi interamente senza bruciare benzina.
Insomma, lo vedrete nel video, una soluzione come questo 4xe può essere un’alternativa seria all’auto elettrica per chi, per ragioni varie, la macchina a batterie, non può permettersela. Certo il prezzo di 40.900 € (che con gli incentivi e la rottamazione diventerebbero circa 32) non è basso ma un po’ il fascino dell’avventura che Jeep porta con sé, un po’ la convenienza del sistema ibrido nel lungo termine, potrebbero davvero essere risolutivi per qualcuno.
Qualche Dato
Lunghezza: 424 cm
Larghezza : 181 cm
Altezza: 169cm
Peso in ordine di marcia: 1775 kg
Bagagliaio: 351 litri
Altezza da terra : 16cm
Serbatoio: 37 litri
Dati Rilevati
0:100 : 6,7 secondi
Consumo urbano reale a batteria carica : 2 l/100km
Consumo in autostrada a batteria scarica : 10 l/100km
Autonomia Elettrica Rilevata: 60km
Tempo di ricarica a casa : 6 ore
Velocità massima rilevata solo in elettrico: 140 km/h
Ho un dubbio: se non posso ricaricare per vari giorni e la batteria va a zero, la macchina ripartirà? Grazie se mi rispondi
Maria Grazia
Ho un dubbio: se non posso ricaricare per vari giorni e la batteria va a zero, la macchina ripartirà? Grazie se mi rispondi
Maria Grazia
Ciao. Sì la macchina riparte perché si tratta di batterie di marcia, diverse da quella di accensione che invece, sì, deve non essere scarica, come in tutte le auto.