La Giulia è social
Ce ne sono tante come lei. Più sportive, più anelate, più rivendibili, più efficienti, più potenti, più pratiche, più veloci.
Ma la Giulia è social.
Fa discutere, incazzare, assiepa attorno a sé appassionati ma anche tifosi, urlatori, leoni da tastiera e silenziosi amatori.
Perché?
Perché nel ’16, quando la Giulia è stata presentata, ha riportato l’Italia a combattere nell’arena dei grandi. Perché, lo sappiamo tutti che si è subito venduta come concorrente della serie 3 della quale tra l’altro i detrattori (spesso pensatori con la testa altrui) l’accusano di esserne la copia. Ma… perché?
Perché le proporzioni sono quelle, quelle ella trazione posteriore.
Vedete questo sbalzo?
Riconoscere un’auto a trazione posteriore da una anteriore è facile. Basta semplicemente guardare questo spazio tra la portiera anteriore e l’inizio della ruota davanti.
Ed è esattamente questo che rende un’auto così armonica e bella. Lo stesso ad esempio non si può dire di alcune francesi o della stessa, da noi amatissima (trovate il video qua) Brera che è così diversa dal suo concept proprio per questo motivo. Ah sì… anche la Tonale.
Ma perché siamo qua oggi?
Perché se avete visto il video della Giulia dopo 2 anni, ero sempre io, Luca, in una fredda mattina nell’Oltrepò Pavese, ora è giunto il momento di fare il punto dopo 4 e…. 100 mila km
Doverosa premessa. sono stati fatti degli interventi migliorativi.
Il più evidente di tutti è quello che sarebbe dovuto essere di serie. Ovvero un abbassamento a valori “normali” pre 2017, visto che le utime Giulia (e contemporanee) Veloci, sono praticamente “allroad” ed hanno un assetto da strada egiziana.
Il miglioramento è notevole. Con una riduzione del baricentro di 2 cm, si ha una riduzione di rollio e di trasferimenti di carico che, con un auto di 1650kg, (sì, l’abbiamo pesata e trovate il video qua) si sentono eccome.
Ora nel misto stretto la Giulia è più simile ad una hot hatch che ad una berlina medio grande anche se nel beccheggio (specie nella marcia a bassa velocità in città) il trasferimento rimane.
Il motore non ha più dato grandi problemi anche se, il solito errore sensore, quando fa caldo torna a far visita ed ho risolto, su consiglio del nostro Alessandro, curatore della rubrica 1000 volte un km che trovate qua, con una fantastica OBD bluetooth attravero la quale l’errore (consapevole del fatto che è solo un glitch elettronico e ula di reale) lo resetto.
100 mila Chilometri
Per molti sono tanti ma la Giulia del video fa regolarmente i suoi tagliandi ogni 15 mila km e con il passare del tempo, e degli stessi chilometri, anche i consumi si sono assestati.
Ora se la si utilizza come una persona normale in autostrada, con gomme estive, si fanno i 13 (km al litro, nda) e nella vita quotidiana metropolitana i 10. Certo, bisogna resistere al solletichio che il gorgogliare del 2.0 multiair, provoca al piede destro.
Se il ritmo si alza, ça va sans sire, si alzano i consumi fino a quote vertiginose ma il piacere che un’auto che ha una meccanica così raffinata, specie se abbinata a gommature di livello, è incommensurabile.
Cos’altro è uscito dopo 100 mila km?
Un solo, fastidioso scricchiolio. La palpebra del cannocchiale che è anche l’unica plasticaccia un po’ Fiat della macchina, fa rumore. Lo fa ed infastidisce il sottoscritto che qualche volta, nella guida urbana a bassa velocità, specie qui nel centro italia dove le strade fanno cacare, lo deve tenere con una mano perché gli dà urto.
Il sedile se ci si muove un po’ cigola ma penso possa essere risolto con del WD40.
La pelle invece che si era rovinata ai 2 anni, non ha subito ulteriore degrado e lo stesso dicasi per il bracciolo che è rimasto fastidiosamente sfondato allo stesso modo.
Dopo 2 anni però…. fastidioso.
Invece guardate un poì qua? Il volante!
A differenza di molte altre auto (anche esemplari di Giulia) è praticamente perfetto! Niente “slucidamenti” o segni dell’età, tranne qualche segno di usura nella parte bassa che è dovuto al mio utilizzo ed all’entrare in modo sconsiderato con i jeans.
Però – e qui devo auto incensarmi – è anche merito mio se il volante è ben tenuto perché lo tengo bene, guido spesso con i guanti e non giro il volante come un mungitore di vacche maremmane.
Per il resto? nulla da dire. Xenon 35w eccellenti (meglio dei LED a livello di potenza, trovate il video qua, ma questa è un’altra storia) ed ancora con le loro lampadine.
Difetti? Oh sì! ne è piena.
Il bagagliaio senza “gust lock” ti viene in testa quando soffia il vento o se la parcheggi in salita. Fa male e volano le madonne, ve lo garantisco!
Il portello della batteria si stacca già da nuova, i passaruota si rovinano ed il paraurti anteriore sinistro si alza anche alle Giulia nuove. TUTTE! Quadrifoglio comprese.
Ma il difetto più grande, rimane il fatto che sarebbe dovuta uscire di fabbrica così com’è ora. Più bassa, più cattiva, con la possibilità di essere personalizzata. Così come fa BMW.
Vuoi l’auto base? te la do, vuoi l’auto spaziale? te la do. la vuoi rumorosa? eccola, la vuoi silenziosa? Voilà. Vuoi la station? aqui tienes, vuoi la coupé? here you are.
La Giulia? Questa noi facciamo e te la becchi com’è. Ora hanno persino tolto la 200cv. Vuoi la veloce? sol oQ4. La vuoi posteriore? cazzi tuoi!
Ma specialmente: vuoi staccare i controlli? Comprati la Quadrifoglio, sgancia 90 bombe e in 4 anni altre 20 allo stato per punizione.
Vi pare giusto?
E vi pare giusto che io non possa disattivare l’odioso cruise adattivo e fare un downgrade a semplice come bmw?
E questa arroganza a molti ha dato fastidio e li ha fatti scappare verso altri lidi.
Ho rischiato anche io di scappare. Per ora però lei rimane con me..
Rimane con me perchè innanzitutto si svaluta mostruosamente come tutte le alfa. ne ero consapevole, ma rimane con me perché lo confesso, volevo andare su Formentor veloce, ma per quanto bella sia, con un motore pazzesco e quell’appeal meticcio ispanocrucco, questa macchina, anche provando recentemente BMW Serie 4, rimane per me la macchina giusta.
Bilanciata, agile, comoda per i viaggi, tutto sommato gestibile anche come consumi, relativamente spaziosa, anche se non abbastanza… insomma Alfa.
Ma Alfa di quelle “vere”, quelle degli anni 60.
E penso che rimarrà con me, in questo mondo strano che va verso auto che saranno solo servizi di mobilità (e pure con calma ché qua in Maremma di colonnine, non ne vedo) lei continuerà a coccolarmi nei viaggi lunghi ma soprattutto, a divertirmi tra le curve, raccontando alla gente che la vede passare la storia del motorismo europeo ed italiano. Quello che ha reso le auto di questa parte antica di mondo così uniche, speciali ed imitate. Grazie, Giulia. So che alfa di altre auto così, non ne farà più.
Tu rimarrai leggenda ed ora, a 100 mila km sei finalmente, davvero veloce.