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Neschio incontra l’Audi A4. Cosa succederà?

 

L’ Audi A4 ci ha incuriosito fin dal primo momento. Difficile per due patriottici come noi ammettere che la station tedesca abbia quasi tutte le carte in regola. Eppure questa A4 stupisce e lo fa con il classico rigore e la scarsa stravaganza che ha reso celebre questo marchio. Di lei abbiamo già scritto ma oggi siamo qui per una prova un po speciale. Uno di quei Test Drive in cui forse la vettura passa in secondo piano. Oggi, a farci compagnia c’è Neschio, noto YouTuber interista che sul web è esempio di sportività e passione. Da grande appassionato di calcio Neschio non nutre grande interesse nei confronti delle auto. Qui il link per vedere Neschio.

Neschio

Abbiamo voluto coinvolgerlo proprio perché certi della sua onestà avevamo bisogno di un occhio esterno che seppur poco esperto potesse dirci a “pelle” cosa gli trasmettesse questa Audi A4. Eravamo curiosi di vedere l’effetto che un’auto così tecnologica potesse fare a chi di guida autonoma e sensori vari non importa nulla. Tra Adas e sensori vari abbiamo avuto anche il tempo di paragonare l’ Audi a qualche calciatore, ma cosa ancor più importante, Neschio ci ha lasciato un messaggio. Quasi una morale, una sentenza di cui tener conto nel 2020 per gli anni a venire. Siamo a bordo di auto così tecnologiche che ci sentiamo inutili eppure, siamo ancora indispensabili perché come potrete osservare dal video, questa magnifica Audi A4 ha ancora tanto da imparare. Buona visione. E non dimenticate il nostro articolo completo con allegato il video della A4

Ermanno Ceccherini

Quando è tempo di presentazioni sono sempre un po’ perplesso. Presentarsi può essere una banalità, una prassi semplice e quasi automatica se la si fa istintivamente e senza troppi pensieri. Pensate a quando vi presentate con qualcuno e 10 secondi dopo nessuno dei due ricorda il nome dell’altro. Ma se la presentazione ha un significato più profondo e fa parte di una relazione che si spera essere poi duratura, allora le difficoltà salgono. Ed è questo il caso. Ma va fatta, e allora... Mi presento. Il mio nome è Ermanno è la prima cosa da sapere su di me è che ho un’insaziabile fame... di motori. Ricordo nitidamente il momento in cui questa mia passione è sbocciata. Ero lì, avevo poco meno di 3 anni, e le gambe di mio padre erano il collegamento tra me e una sgargiante Fiat Coupè 16v Turbo. Tenevo con forza lo sterzo tra le mani ed ero affascinato da quel mondo tanto vicino quando misterioso. Qualche anno dopo mi ritrovavo in sella alla mia prima motocicletta, una pitbike, di quelle che si mettono in mano ai ragazzini, e io, poco più che poppante mi troviamo nuovamente difronte a un amore incondizionato per qualcosa che non conoscevo. Sono bastati pochi metri per capire che anche il mondo delle due ruote faceva parte di me; altrettanti per rendermi conto che l’asfalto ha una consistenza tale da non lasciare scampo alla pelle. Primo giorno, prima caduta, primi incoraggiamenti da chi oggi mi guarda da lassù a risalire in sella. E così ho fatto. Da allora non ho più assaggiato l’asfalto, ma continuo ad assaporare il vento in faccia e quel senso di libertà che solo le due ruote sanno darmi. Una decina di anni dopo sono arrivati i 18. Li aspettavo con ansia ma solo perché sapevo che con loro sarebbe arrivata la patente. Tra le mani una MiTo con così pochi cavalli da far sembrare la Coupè una supercar, eppure la legge non mi permetteva di guidare altro. Gli anni passano, e oggi, che ne ho 26, di auto e moto ne ho viste e provate parecchie. Ho sviluppato nel tempo uno strano senso critico. E per critico non intendo tanto la capacità di giudicare quanto piuttosto una ingombrante vena polemica che spesso mi spinge a gettare fango sulle auto moderne. Sarà forse perché tra le mani ho sempre qualche intrigante youngtimer? Chissà, questa è un’altra storia. Questa è una parte di me, tanto altro lo leggerete nei vari articoli. Benvenuti su Piedi Pesanti !

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