Che la Subaru Levorg sia una gran bella macchina è fuori discussione. Cosa dite? Non ne avete mai sentito parlare? Male, anzi MALISSIMO. Ma la colpa non è vostra. La triste realtà vede la Levorg schiava delle mode e del mercato. Non il mercato delle auto, ma quello pubblicitario. Subaru da sempre non fa leva sul marketing quanto piuttosto sulla fama di marchio sportivo, sicuro e affidabile. E la Levorg incarna tutto ciò alla perfezione. È una vettura tanto sconosciuta quanto apprezzata da da chi l’ha provata almeno una volta nella vita. Un bel motore 1.6 turbo benzina (o nella versione più recente un 2.0 aspirato), la giusta dose di cavalli, e la trazione integrale rappresentano i punti di forza di una station wagon capace di far divertire i manici più esigenti.
Oggi però non parliamo della Levorg. O meglio, non parliamo della versione attuale. Al salone di Tokio infatti la Subaru ha presentato una versione denominata Levorg Prototype STI. Sono certo del fatto che senza quella sigla (STI) anche questa volta i giornalisti avrebbero fatto finta di nulla. STI invece è il forte richiamo a Subaru tanto vincenti quanto grintose, ed ecco allora che anche la Levorg si conquista un posto di tutto rispetto nella lista delle STI da possedere. Forse; e dico forse perché attualmente non c’è la certezza che questa vettura vada ad occupare una posizione interessante all’interno dei listini nipponici. Come dice il nome parliamo di una concept ma si vocifera sia equipaggiata con un possente 2.0 Turbo da 300cv.
Numeri interessanti che lo sono ancor di più se si considera che la Levorg attuale con circa la metà dei cavalli di questa possibile STI fa già divertire e stupisce per come sa giocarsi le sue carte. L’attuale Levorg però ha un difetto che a molti è passato inosservato ma che per i piedi pesanti è una vera e propria criticità. Il cambio: denominato Lineartronic è un cambio a variazione continua che di sportivo ha ben poco. Peccato, un bel manuale sicuramente sarebbe stato meglio per le sorti della povera Levorg. Ma la speranza di vederla manuale o con un cambio automatico più sportivo rimane. In fondo Subaru non può e non deve fare un passo falso con una vettura come questa che ha tanto da dire.
Una Levorg STI deve assolutamente imporsi in un settore attualmente dominato dalle tedesche e sappiamo che è in grado di farlo. Dalla sua ha molte armi, come l’esperienza maturata nei rally per mettere a punto un sistema di trazione tanto raffinato quanto efficiente. Molti giornalisti contestano a Subaru la scelta di voler costruire anche questa nuova Levorg sulla Subaru Global Platform. Personalmente ritengo intelligente la scelta nell’ottica in cui si cerca di contenere i costi. Inoltre, la SGP è nata nel 2017 quindi a distanza di circa 3 anni ritengo possa essere una valida soluzione.
Detto questo ho grandi aspettative nei confronti della Subaru Levorg STI. Potrebbe realmente rappresentare l’anello di congiunzione tra le sportive e le station a buon mercato. Non fraintendetemi. Non dico che sarà l’auto definitiva in quel segmento, ma dato il know how di Subaru sono certo che ne vedremo delle belle. Ah, un ultima cosa. La Levorg ha un altro enorme difetto. L’attuale versione non ha sulla calandra stemmi di origine tedesca. Lo so, è un po una provocazione, ma pensateci bene.
Una vettura così ha davvero tanto tanto potenziale, molto del quale anche espresso, viene dunque spontaneo chiedersi: siamo sicuri, che escludendo il cambio, la Levorg non sia troppo penalizzata dal suo non essere alla moda? Piedi Pesanti siete avvisati, diteci cosa ne pensate della Levorg e soprattutto tenetevi pronti. Il 2020 sembra l’anno della STI.