No, questa volta per la Toyota Supra nessuna buona notizia. Anzi questa pubblicità negativa rischia di comprometterne in fascino. Che in Giappone avessero il dente avvelenato è cosa nota. Un mito come la Toyota Supra per gli “orientali” ha perso di significato quando hanno compreso che in fondo si trattava di una BMW Z4. Su altri canali avevo espresso il mio sostegno a Toyota che in nome di logiche commerciali ben definite ha familiarizzato con i tedeschi per portare avanti questo progetto. Chiaramente un Made in Japan vecchio stile sarebbe stata la soluzione ideale ma non sempre è possibile realizzare sogni degli appassionati. Tuttavia a noi Piedi Pesanti la Supra piaceva e continua a piacere perché ha il carattere per distinguersi in questo panorama. A nostro avviso è superiore alla sorella Z4 che soffre un “imborghesimento” eccessivo.
Ma torniamo a noi. Qualche giorno fa il fondatore nonché capo della Matchless Crowd Racing meglio conosciuta come MCR ha espresso il suo punto di vista sulla Toyota Supra. Kobayashi (questo il nome del fondatore) non ha nascosto le sue perplessità riguardo alle potenzialità della Supra lato tuning. I giapponesi da anni fanno del tuning un capo saldo del loro modo di vivere l’automobile. Hanno una passione estrema verso modifiche e personalizzazioni che li porta spesso a stravolgere l’originalità delle proprie autovetture. Nel corso degli anni la MCR si è imposta sul mercato come regina nell’elaborazione delle Nissan più spinte. Le iconiche GT-R R34 e R35 sono solo le ultime di una lista quasi infinita di Nissan “pompate” da questo tuner.
Dopo aver attentamente valutato le competenze e la storia di Kobayashi non stentiamo nel credere alle sue parole. Tuttavia l’eterna lotta nipponica tra Nissan e Toyota potrebbe aver giocato un ruolo chiave. MCR da sempre non nasconde una certa “affezione” nei confronti delle eredi delle Datsun e questa potrebbe esserne l’ennesima conferma. Concretamente però non si può sottovalutare quanto detto da Kobayashi. La Supra viene definita lenta e di difficile elaborazione perché identica nella componentistica alla BMW. Questa “ossatura europea” non gioca a favore dei nipponici che hanno grandi difficoltà nel trovare o creare “pezzi” compatibili con la Supra.
Criticità a parte però i tentativi di elaborazione proseguiranno e non solo in Giappone. È cosa nota infatti che molti tuner europei ingolositi dalla struttura nota della Supra si stiano cimentando nel tentativo di migliorarla e potenziarla sotto molti punti di vista. Ne è un esempio la Supra Manhart di cui abbiamo parlato qui. Detto questo vi concediamo invitandomi a dare un’occhiata all’articolo linkato perché è un modo per capire quante potenzialità può avere la Toyota Supra nelle mani giuste.