Volkswagen non si ferma un secondo e presenta la VW Nivus, l’ennesimo suv-crossover-coupé. Insomma rinominare questa categoria di veicoli è sempre problematico. Ciò che è certo è il successo che i bufali travestiti da gazzelle stanno ottenendo. Delle numerose rogne di Volkswagen ne abbiamo parlato qui solo qualche giorno fa. Tutte queste incertezze non hanno però rallentato il marchio tedesco che forte di un mercato che gli da ragione presenta al mondo la VW Nivus. Di cosa stiamo parlando?
La VW Nivus è una T-Cross che rifiuta gli abiti casual e sceglie quelli sportivi. Ha un look dinamico che non rinnega una dose (seppur non troppo accentuata) di personalità. I richiami al marchio tedesco ci sono tutti. Basta osservare il frontale per capire che poche sono le modifiche che la distinguono dalle sorelle T-Cross, Polo e perché no, anche Golf. Nulla di eccezionale ma un pacchetto che nel complesso si rivela “azzeccato”. Discorso identico potremmo fare per il posteriore che riporta la firma luminosa della T-Cross e un “quasi indecente” fascione di colore nero lucido che accompagna il collegamento tra i due gruppi ottici. Laddove stupisce o meglio si distingue è nella visione laterale.
La VW Nivus non stupisce ma rimane fedele al marchio
Non nasconde la tipica “goffagine” dei suv coupé eppure gode di una certa armonia. Lo spoiler abbastanza accennato vuole regalarle un aspetto ancor più sportivo e forse nel complesso stona un po con il significato della vettura. Esteticamente dunque la VW Nivus non ha un look di rottura, ma d’altronde non è quello il suo intento. In fondo questa “versione coupé della T-Cross” deve conquistare chi ingolosito dai suv cerca qualcosa di “psicologicamente” particolare. E dico psicologicamente perché in fondo sappiamo bene trattarsi della stessa auto, rivista solo esteticamente. Lo confermano gli interni, tecnologici in ogni loro componente e dotati di quasi tutti i confort esistenti.
Gli smanettoni gradiranno il virtual cockpit e lo schermo centrale da 10 pollici che ha in serbo un nuovo sistema operativo più completo e con 10 gb di spazio per archiviare le applicazioni. I più esigenti forse lamenteranno la presenza di troppe plastiche lucide nella consolle centrale e non solo, ma si sa, la moda ormai ha preso questa stravagante direzione. Piccolo ma fondamentale appunto sulla qualità. I forum sono pieni di lamentele riguardo alla qualità degli interni della T-Cross. Io stesso provando nei mesi scorsi l’esemplare di un amico ho lamentato qualche plastica dura di troppo e qualche comando non proprio “ben fatto”. Ebbene, considerando che la VW Nivus è stretta parente della suddetta T-Cross non vi nascondo che nutro qualche dubbio.
Qualche dubbio c’è, ma l’auto è apparentemente valida
Dubbio che tuttavia lascia il tempo che trova considerando che di fatto parliamo di un segmento di auto “semplici” seppur dall’aspetto molto “premium”. E parlando di premium è innegabile che le tedesche abbiano dei prezzi non proprio concorrenziali, ed ecco allora che la valutazione generale di questa VW Nivus deve farsi più attenta e precisa. Non dovrebbero esserci enormi sorprese dunque. Anche sotto il cofano niente di diverso di quanto già visto sulle “sorelle di pianale”. È certa la presenza del 1.0 3 cilindri da 116cv che però nasconde delle “novità”. La VW Nivus infatti è stata presentata attualmente per il mercato brasiliano.
È cosa nota che nel 2021 raggiungerà anche il Vecchio Continente ma nel frattempo dobbiamo “accontentarci”. Detto questo in Brasile da anni i motori a benzina sono affiancati dall’analoga versione a etanolo. Nel caso specifico il tricilindrico tedesco se alimentato ad etanolo tocca quota quasi 130cv. Non ci resta che aspettare, e sperare che questo nuovo VW Nivus scateni una reazione in qualche marchio italiano. Non è un mistero che nei prossimi anni Fiat abbia intenzione di mettere una pezza all’assenza di suv di piccole dimensioni in listino. Forse potrebbe optare per una versione SUV, per riconquistare quel pubblico che troppo spesso guarda altrove.